FRONTIGNANO ART WALKS è un itinerario artistico-culturale sull’Abitare le Terre Alte, situato a Frontignano di Ussita (MC), all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, e composto da quattro installazioni (due fisse, una mobile, una naturale) realizzate dal collettivo di architetti orizzontale. L’itinerario è il risultato di un cantiere di pensiero e produzione coordinato in C.A.S.A. Cosa Accade Se Abitiamo, al fianco e a stimolo della ricostruzione materiale post-sisma.
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Monti Sibillini: un osservatorio unico per ridare autonomia alle aree interne
FRONTIGNANO ART WALKS nasce dalla volontà di ribaltare la prospettiva consolatoria della montagna come luogo in cui rifugiarsi per scampare allo stress delle metropoli consegnando alle aree interne un ruolo autonomo e non ancillare. Ma anche dal desiderio di proseguire il lavoro svolto con la comunità e con l’associazione C.A.S.A. Cosa Accade Se Abitiamo per la creazione della guida Nonturismo dedicata a Ussita.
Abbiamo scelto i Monti Sibillini come luogo in cui far maturare nuove visioni e opportunità sul tema dell’abitare perché sono speciali: oltre a essere un’area interna, difficilmente raggiungibile, e una ‘terra alta’, sono anche zona sismica, come tutti ancora ricordiamo dal terremoto del 2017. Queste caratteristiche ‘estreme’ rendono Frontignano – una frazione a 1400 metri sopra il livello del mare in provincia di Macerata – un osservatorio unico per ripensare le modalità di relazione tra l’uomo e la natura, in ottica di nuovi modelli di co-esistenza che superino le modalità di sfruttamento dell’ambiente che abbiamo imparato a conoscere nell’Antropocene.
Le fasi della residenza










- Piantamaggio e 1° residenza artistica
28 aprile – 1 maggio
Frontignano di Ussita - Incontro con maestranze locali e 2° residenza artistica
4 – 10 luglio 2022
Frontignano di Ussita - Cantiere collettivo e progettazione partecipata
Settembre 2022
Frontignano di Ussita - Inaugurazione degli itinerari di land art
15 – 16 ottobre 2022
Frontignano di Ussita
Le opere di arte pubblica







Le installazioni sono il frutto di un cantiere di ideazione e produzione partecipata, in cui sono stati coinvolti vecchi e nuovi abitanti, artigiani locali, il Comune di Ussita, l’Ente Parco, il Dipartimento di Sismologia dell’Università di Camerino.
Con Frontignano Art Walks non intendiamo, però, realizzare solamente delle opere d’arte: vogliamo che queste opere siano dei veri e propri totem – intorno ai quali si possano riunire i cittadini, i turisti e un pionieristico gruppo di esperti provenienti dalla botanica, dall’economia, dalla filosofia, dall’architettura, dalla sismologia – che scatenino il necessario stupore per fare emergere modelli gentili e rispettosi di tutti gli attori coinvolti, e per questo dirompenti.
Le opere/installazioni compongono un itinerario percorribile a piedi e che si interseca con l’Itinerario 1-Percorso 6 della guida Nonturismo di Ussita, passando per abitazioni, boschi e vedute panoramiche, incrociando sorgenti d’acqua e alberi secolari, attraversando impianti di risalita dismessi e vecchi fontanili, mettendo in dialogo natura e cultura, paesaggio e storia.
1. Acqua friddula
Il tratto di bosco del sentiero 272 che conduce alla Val di Bove, all’altezza dell’Acqua Friddula, è un luogo in cui godere delle meraviglie del posto. L’installazione non intende alterare questa esperienza immersiva bensì amplificarla, stimolando una contemplazione in cui i sensi siano risvegliati e stimolati. Attraverso alcune postazioni costruite in legno di scarto, con un intervento della storica famiglia di fabbri Reversi, è possibile entrare in contatto con la natura ascoltando il rumore dell’acqua, i cinguettii degli uccelli, respirando gli odori del sottobosco e della resina dei pini, osservando la bellezza di Monte Bove e della vegetazione, in un caleidoscopio di punti di vista e sensazioni. Da vivere in solitudine.
2. Il fontanile
L’acqua è sempre stata fonte di vita, luogo attorno al quale questa da sempre si organizza. Ma i tempi cambiano e noi dobbiamo farlo con loro. Il fontanile, originariamente ad uso delle mandrie e dei pastori, è stato abbandonato per via della progressiva antropizzazione. L’opera cerca di rinnovare ancora questo spazio ma senza riportare l’acqua, riconoscendo un presente in emergenza idrica, per dare nuova vita ad una coabitazione uomo-natura: non più la centralità dell’essere umano nello sfruttamento delle risorse, ma una nuova relazione interspecista tra i diversi abitanti di questi luoghi che piano piano arriveranno grazie alla creazione di un insetto-hotel. Durante il festival IT.A.CÀ questo spazio ha già ospitato un reading a cura della poetessa Renata Morrisi: il fontanile vuole essere punto di incontro, di lettura, di osservazione, di ristoro e di relazione tra esseri diversi, in cui la cura e le differenze reciproche potranno trovare nuove forme ed equilibri.
3. Il tavolo
Questa è un’opera mobile e componibile, montata, smontata, usata, trasportata di continuo, a seconda dell’utilizzo che la comunità di Ussita e i fruitori degli spazi di C.A.S.A. vorranno farne. Partendo da un’ottica di rinsaldamento delle relazioni, l’opera è composta da tre elementi principali: piani, cavalletti e sedute, arrivando a comporre uno spazio di oltre 16 metri per momenti di convivialità, ma anche una disposizione circolare per incontri e assemblee, o banchi di studio e di lavoro indipendenti. Costruita in un workshop collettivo di due giorni e grazie all’intervento dell’illustratore Lorenzo Bartolucci, sulle sue superfici si possono scoprire alcuni degli elementi che caratterizzano la vita sui Monti Sibillini, come animali, piante e oggetti, a loro volta in composizione tra loro. Non sappiamo dirvi dove si troverà nel momento in cui sarete qui, ma se passerete a C.A.S.A. potrete sicuramente scoprire qualche elemento.
4. Il prato
Una performance coordinata da Effetto Larsen, dal titolo Lo stato dei Luoghi Alti, è stata accompagnata dalla costruzione effimera di un anfiteatro a cielo aperto. Una catasta di tronchi tagliati, materiale in attesa e presenza mimetica rispetto al contesto circostante, viene messo in movimento dal pubblico, attraverso un’azione discreta e collaborativa, fino a formare coralmente una platea organica e provvisoria. La sfondo dietro queste azioni è il paesaggio dei Monti Sibillini, con la linea di faglia Bove-Vettore: le forze -antropiche e geologiche- che scuotono queste terre sono in continuo movimento, alla ricerca di un nuovo possibile dialogo. Delle porzioni di tronchi sono servite agli attori come posizionamento e piedistallo, da cui narrare le storie sull’abitare le terre alte.
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L'audio documentario
Nella primavera del 2023 la giornalista Sara Sartori ha proseguito la riflessione sul futuro del turismo nelle aree montane intervistando abitanti, rappresentanti politici, proprietari di attività commerciali e realtà attive nel settore del turismo lento, per esplorare e raccontare modelli di turismo complementari a quello basato sulle piste da sci. Il frutto di queste interviste, incontri, residenze presso C.A.S.A. Cosa Accade Se Abitiamo, è l’audio documentario Mutazioni. Ricostruzione e storie di moderna utopia, prodotto da Sineglossa con il supporto di EIT Community New European Bauhaus.
L’audio documentario è stato presentato con un evento pubblico a Frontignano di Ussita, in occasione di ITACA Festival di Turismo Responsabile.
Crediti
FRONTIGNANO ART WALKS è curato da Sineglossa, in partenariato con BAM! Strategie Culturali e Go World, in collaborazione con C.A.S.A. Cosa Accade Se Abitiamo, con il supporto di Comune di Ussita, Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Università di Camerino, Geomore, AITR Associazione Italiana del Turismo Responsabile, Go In Italy. Il progetto è cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo regionale, nel quadro del POR FESR MARCHE 2014/2020.