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E se un’IA digerisse dati tossici? Nasce BOLO, un nuovo progetto di ricerca nell’ambito di FOOD DATA DIGESTION

Bolo, secondo progetto artistico curato da Sineglossa per FOOD DATA DIGESTION. Evento pubblico 8 ottobre per Play with food, Torino

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 8 ottobre 2022

 Combo, Corso Regina Margherita 128, Torino

Ingresso libero up-to-you con prenotazione obbligatoria → prenota

Si amplia FOOD DATA DIGESTION, il progetto di ricerca e produzione artistica nato dall’incontro tra Play with Food e Sineglossa. Un nuovo studio intitolato BOLO verrà presentato l’8 ottobre a Torino, nell’ambito dell’11 edizione di Play With Food – La scena del cibo.

Come si nutre un’IA?

Lo studio nasce da alcune domande: se le intelligenze artificiali sono macchine create per ragionare, esprimersi e agire come gli esseri umani, allora come si nutre un’AI? Cosa mangia? La risposta che ci siamo dati è che il nutrimento di una macchina sono i dati, ma allora le domande si sono moltiplicate: come reagisce la macchina ad un determinato nutrimento? Esistono dati tossici? Un’intelligenza artificiale può essere intollerante?

Da queste domande, che hanno lo scopo di stimolare una riflessione non scontata sul nostro rapporto sempre più stretto e reciproco con le AI, è nato dapprima And We Thought, lavoro dell’artista multidisciplinare Roberto Fassone, e nasce ora il primo studio di Bolo, di Valerie Tameu.

Se un’intelligenza artificiale potesse immaginare il viaggio di un bolo, nelle sue infinite possibilità di trasformazione e di esistenza, cosa racconterebbe? Che significato assumerebbe il termine “digestione”? L’AI, nutrita con un vasto dataset di informazioni, non neutre ma culturalmente date, produrrà dei racconti e diventerà un osservatorio privilegiato per mettere in luce quali sono i bias e i pattern di pensiero che apprende dal nostro contesto culturale. I racconti prodotti dall’AI verranno condensati in alcuni testi, diventando rituali di trasformazione.

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