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Pensare la città come un essere vivente

Rigenerazione dei luoghi

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Cosa trovi in questa news

Nonturismo e la co-progettazione dell’identità di una città

“È ancora possibile raccontare una città, prendersi cura delle sue mille storie, evocare i suoi spiriti con parole nuove, senza per questo trasformarla in un prodotto, da vendere come un giro di giostra?”

Cultura, rigenerazione urbana, arte e turismo sostenibile sono i temi toccati dal progetto NONTURISMO, un percorso di scrittura collettiva del territorio che richiama abitanti e artisti per produrre una guida turistica e promuovere un nuovo modello di incontro con i luoghi. 

Come scrive Wu Ming 2, scrittore e curatore degli itinerari che compongono le guide Nonturismo, questi oggetti promuovono nuove esperienze all’insegna del turismo sostenibile giocando proprio con il formato della guida, uno degli strumenti più tipici del turista. “Il nonturismo nasce dall’incontro tra chi abita una città e chi l’attraversa, tra chi l’ha scelta e chi ci s’è trovato, tra chi ci vive da sempre e chi solo da poco. È un’ipotesi di narrazione collettiva, un modo per accudire i luoghi anzitutto ascoltando cos’hanno da dire, con delicatezza, rispettando le penombre, i conflitti e i segreti. La nonturista ama i contrattempi, le scorciatoie che allungano il cammino, i fuori programma. Se gli dai una meta, si appassiona al percorso. Se gli indichi una destinazione, preferisce non sapere cos’aspettarsi di preciso, quando è meglio arrivarci, che razza di posto è. Se scatta una foto è per capire ciò che vede, non per gridare «io sono stata qui».”

Nella filosofia del Nonturismo, ogni guida è diversa dalle altre perché il suo tema, il filo conduttore degli itinerari mappati, nasce dallo spirito del luogo di quel territorio. Dopo Ussita e Bologna, in cui lo spirito del luogo è emerso attraverso modalità diverse di coinvolgimento delle comunità, ad Ancona abbiamo provato a costruire questo tema dal basso, aprendo un evento pubblico a tutte le persone che vivono o frequentano Ancona.

E’ nato così un laboratorio di co-creazione dell’identità della città a cui hanno partecipato attivamente 100 persone, disegnando Ancona come fosse un essere vivente.

Per scoprire come si svolge il progetto Nonturismo, questo è il video realizzato nel 2022 durante il lavoro alla guida nonturistica di Bologna, un progetto a cura di Sineglossa, in partenariato con Kilowatt, Associazione YODA, Piazza Grande, Tatanka, Ediciclo Editore, IT.A.CÀ, con il supporto del Comune di Bologna, Lo Stato dei Luoghi, Orchestra Senza Spine, con il contributo di Fondazione del Monte, vincitore dell’avviso pubblico Creative Living Lab 3° edizione, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

E se Ancona fosse un essere vivente?

1. Evento aperto alla comunità

Abbiamo organizzato l'11 febbraio 2023 alla Mole di Ancona un laboratorio aperto a tutte le persone che vivono la città, mobilitando la rete di istituzioni, enti e associazioni del progetto Sistema, l'iniziativa entro cui si inserisce il finanziamento della guida Nonturismo di Ancona. Con il supporto del Comune di Ancona e delle altre organizzazioni partner abbiamo raggiunto oltre 100 partecipanti.

2. Una città come essere vivente

Dopo un'introduzione sull'approccio nonturistico e sui processi di comunità già svolti a Ussita e Bologna, le persone vengono divise in gruppi da 10 persone, con unə facilitatorə. Il mandato assegnato ai gruppi di abitanti per stimolare un pensiero immaginifico sulla propria città è stato "pensate Ancone come se fosse un essere vivente", ovvero:

  • Di cosa si nutre?
  • Cosa e come respira?
  • Qual è il suo cervello/il suo cuore?
  • Cosa scorre nei suoi vasi linfatici/sanguigni?
  • Quali sono i suoi escrementi/Cosa esce dal suo corpo/Cosa produce il suo corpo?
  • Cosa la fa star bene?
  • Quali sono le sue malattie?
3. Laboratorio facilitato

Dopo un'introduzione sull'approccio nonturistico e sui processi di comunità già svolti a Ussita e Bologna, il cuore dell'evento è l'attività laboratoriale in gruppi, composti da una decina di persone e un facilitatore.

Le fasi di lavoro nei gruppi:

  1. Creazione individuale: ogni persona disegna una creatura facendosi ispirare dalle domande del mandato "E se Ancona fosse un essere vivente?". 
  2. Restituzione al gruppo: ogni partecipante racconta i motivi del disegno creato cercando di uscire dalla metafora.
  3. Registrazione e archiviazione di significati e significanti espressi in ogni disegno, da parte di chi facilita.
  4. Dibattito e confronto: tramite la facilitazione viene guidato un dibattito sui temi emersi, i significati comuni e quelli distanti, stimolando un approccio positivo e generativo di nuovi immaginari.
4. Linguaggio creativo

Lo strumento utilizzato per esplorare il pensiero e le percezioni delle persone presenti è stato il disegno.
Nel disegno ci sono molti più simboli e più significati che in un elenco razionale. Più o meno consapevolmente, con il disegno si scatena un pensiero profondo in cui si stratificano le nostre esperienze dirette, le percezioni,  le storie che sentiamo e quelle che immaginiamo.

Che creatura è Ancona secondo chi la vive?

Dal laboratorio abbiamo ricavato l’immagine di Ancona come città anfibia. Come dice Wu Ming 2, forse questo può apparire scontato perché qualunque porto è d’acqua e di terra: lo sono Genova, Venezia, Napoli, Bari.

“Eppure, la doppia natura di Ancona ci è stata illustrata in maniera peculiare. In primo luogo, emerge da molte rappresentazioni l’idea di una città che sta sul mare, geograficamente, ma non è di mare, come attitudine. Un animale che ha l’acqua nell’inconscio, perché ci è nato, ma poi le ha voltato le spalle, gli sono spuntate le zampe, ha perso la branchie, e se torna a immergersi è solo perché non può farne a meno. Il suo corpo deve restare umido. Inoltre, l’anfibiologia di Ancona sembra rispecchiarsi in una più generale ambiguità, un tenersi in bilico, non solo tra le rupi e i flutti, ma anche tra l’accoglienza e la diffidenza, tra il cambiamento e l’immobilità, tra quello che potrebbe e quello che non è, tra come vive d’estate e come vive d’inverno, tra le sue ferite e i suoi sogni. Una città sempre in cerca della propria dimensione, indecisa persino se considerare fortuna la magnifica posizione in cui è sorta, o se maledire i colli che la spezzettano e il mare che su due lati le ha impedito di crescere.”

Facendoci aiutare dagli appunti di chi ha facilitato, abbiamo clusterizzato le immagini più ricorrenti emerse dai disegni e dai dibattiti nei gruppi durante il laboratorio. Sono 7 e corrispondono ad altrettanti temi che sembrano rendere Ancona città anfibia: chiusura/apertura, non osmosi, resistenza e lentezza, in potenza, buio, lentezza e socialità.
Di seguito abbiamo raccolto, per ogni immagine, un disegno esemplificativo prodotto durante il laboratorio,
alcune località rappresentative e una citazione di chi ha partecipato.

Vive in: Porto, Arco di Traiano.
“C’è una conchiglia appoggiata sulla terra ferma da cui esce una sirena che ogni tanto si immerge in mare. La sirena è una figura mitologica che si è dovuta reinventare nelle varie epoche storiche. È sommersa, affascinante. È sofferente, ha tensione verso il mare e striscia. Il rapporto sofferto tra mare e sirena ricalca quello dell’anconetano, legato anche alla difficoltà di accesso al mare”.

Vive in: Quartiere Archi
“La medusa triangolare ricorda la forma di Ancona e i tentacoli sono come le strade della città: assorbono energia e la liberano, conducendo al centro. I tentacoli pungono, ma danno allo stesso tempo energia. Anche le strade che conducono in città dalla periferia portano energia così come il veleno dell’inquinamento”.

Vive in: Parco del Cardeto, Stradello di Mezzavalle, Spiaggia di Palombina
“Nella natura di Ancona i percorsi te li devi guadagnare, li devi fare a piedi e per forza lentamente. Anche nel mare ci sono delle piccole baie dove tutto è bello ma molto rischioso, inaccessibile. La natura di Ancona che raccoglie il mondo animale e vegetale è potente ma poco valorizzata, una bellezza nascosta e solitaria” 

Vive in: il Faro antico sopra al Cardeto, le Grotte, il Passetto
“Lo stormo di uccelli rappresenta i popoli migratori che passano nel nostro territorio, in particolare nella parte costiera e a seconda della stagionalità si fermano creando gruppi e comunità stanziali. Cercano di vivere maggiormente la città ma dall’alto vedono che manca qualcosa. Anche la città guarda e desidera quello che c’è fuori. Osserva e basta senza fare nulla. Soffre di un’anoressia involontaria. La città è goffa nei movimenti, instabile e ha difficoltà nel gestire gli eventi del panorama attuale e le nuove sfide”. 


Vive in: Ancona sotterranea
“Ancona ha molteplici identità e sembra una città sempre indecisa. Indossa una maschera perché non vuole farsi conoscere.Come scritto nella guida Ancona Segreta pubblicata nel 2007 esiste un sommerso, un sotterraneo, un subacqueo. Il mare dà e il mare toglie in un duplice movimento che rende incerta la città che fa ma poi torna indietro”.


Vive in: parchi e grotte, la panchina del faro antico
“Percepisco una sensazione fisica di bellezza ma anche di resistenza, un respingimento che si avverte ancora di più proprio perché c’è tanto desiderio di apertura. Questa viene soffocata e si trasforma in un movimento lento. Sono gli eventi storici che hanno colpito Ancona ad averla resa una città fortificata. Questo fortificarsi è diventato un elemento individuale, un dispositivo individuale di difesa che tutt’oggi le persone indossano” Ma è pur vero che, come emerge dalla poesia culinaria Come si cucinano i bombetti che non conta la scorza, conta il cuore tenero.”


Vive in: San Ciriaco e i suoi leoni 
“La figura è coronata e sotto la corona è presente un cervello dipinto come un groviglio di linee. La corona rappresenta i fasti della città di Ancona che presenta numerose ricchezze sia a livello architettonico che come città in generale, allo stesso tempo la città non è conscia di questa ricchezza è infatti una regina inconsapevole. Il cuore probabilmente coincide con il cervello perché Ancona è una città pratica. Gli occhi di questo umanoide hanno la forma a sesto acuto del portale di San Ciriaco, come questo inoltre sono strombati, profondi. Tutti gli elementi del volto richiamano simbolicamente elementi urbani/architettonici di Ancona, gli occhi con la loro strombatura vogliono anche indicare la capacità della città di scavare nell’intimo della sua popolazione e di riportarne a galla le storie. La storia rappresenta la ricchezza della città: gli aspetti più profondi e nascosti e a volte astratti”.


Sfoglia tutti i disegni

Dati di chi ha partecipato

All’evento hanno partecipato 100 persone e abbiamo ricevuto 75 questionari compilati.
Dai dati raccolti la maggior parte vive ad Ancona, un 30% è under 35, il 28% ha tra i 36 e i 55 anni, infine il 43% ha più di 56 anni.

Età
Da quanti anni abiti ad Ancona?

Abbiamo inoltre visto che, tra chi risiede ad Ancona, i principali quartieri di provenienza sono stati il centro storico e l’adiacente quartiere Adriatico, due zone della città con la più alta concentrazione di abitanti di ceto e istruzione medio-alta e dove, come di frequente quando sussistono queste condizioni, la possibilità per la popolazione di prendere parte a iniziative che promuovono la rigenerazione urbana é maggiore. In mappa, l’intensità del rosso nei quartieri di Ancona rappresenta la differenza di partecipazione (il rosso più intenso corrisponde al numero di presenze più alto in termini assoluti)

Abbiamo poi studiato le motivazioni espresse dalle persone partecipanti disaggregando i dati per età, quartiere di residenza, occupazione e anni di residenza ad Ancona. La curiosità è stata la voce che ha ricevuto più voti, indipendentemente dalla fascia di età. 

Perché hai deciso di partecipare al laboratorio?

Rispetto all’incrocio tra motivazione e quartieri, la maggior parte è venuta per curiosità e per trattare i temi della città, in particolare chi abita ad Ancona da più di 10 anni ha votato risposte legate alla conoscenza pregressa del progetto o all’invito di unǝ amicǝ.

Perché hai deciso di partecipare al laboratorio?

Come prosegue il progetto

Alla fine del laboratorio abbiamo raccolto i contatti di chi voleva rimanere aggiornato sugli step successivi del progetto, ovvero le redazioni di comunità. Su 100 partecipanti abbiamo raccolto 60 pre-iscrizioni e di queste circa 40 si sono iscritte al percorso laboratoriale di storytelling partecipato, che inizierà lunedì 3 aprile. 

Ecco cosa ha detto chi ha scelto di proseguire:

La guida Nonturismo di Ancona è un’iniziativa a cura di Sineglossa nell’ambito di Sistema, progetto con capofila Comune di Ancona, in collaborazione con Parco del Conero, CNR-IRBIM, Scholanova di Varano, Casa delle Culture – il Pungitopo, Hort, Polo9, CSV Marche Ets, realizzato con il sostegno di Fondazione Cariverona. SISTEMA è un progetto a forte valenza ambientale, naturalistica  e formativa, attivato per valorizzare l’ecosistema terra mare dell’area del parco del Conero e delle sue propaggini fino ad Ancona.

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