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Di cosa si tratta
A giugno 2024 è iniziato In Appennino, un nuovo progetto di rigenerazione dei luoghi che Sineglossa porta avanti con l’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese, per raccontare che significa vivere oggi in un’area rurale e montana come quella della montagna bolognese. Il progetto si inserisce nel filone delle attività di rigenerazione dei luoghi a cura di Sineglossa dedicate all’abitare le aree montane, già avviato con la produzione della guida Ussita. Monti Sibillini (2020, Ediciclo), con la realizzazione di un itinerario di land art a Frontignano di Ussita e con la produzione del podcast scritto da Sara Sartori Mutazioni. Ricostruzione e storie di moderna utopia.
L’obiettivo sarà coinvolgere gli e le abitanti nel racconto collettivo del territorio realizzando una guida per la collana Nonturismo, l’iniziativa editoriale co-diretta da Sineglossa ed edita da Ediciclo, che da 6 anni raccoglie visioni, luoghi e storie scelte dalle comunità locali e le distribuisce sotto forma di guide turistiche a tutti gli effetti, con mappe e itinerari, per promuovere il turismo non come consumo di un piacere ma esperienza di un incontro con lo spirito del luogo. Tra le pubblicazioni recenti della collana, le guide dedicate alla città di Ancona e all’Appenino marchigiano (2024).
Perché una guida nell’Appennino Bolognese
Il progetto In Appennino prevede la collaborazione con lo scrittore Wu Ming 2, già curatore del volume Bologna. Deviazioni inedite raccontate dagli abitanti (Ediciclo, 2022). Così lo scrittore, nato e residente a Bologna, spiega quali trasformazioni il contesto dell’Appennino Bolognese sta vivendo:
“L’Appennino bolognese vive un periodo di grandi trasformazioni. Lo spopolamento dei borghi, che pareva inesorabile, negli ultimi anni ha conosciuto una battuta d’arresto, e in alcuni territori una vera e propria controtendenza. Non sono più soltanto le famiglie di origine straniera a scegliere di vivere in montagna, per gli affitti più bassi rispetto alla città. Giovani coppie e piccole comunità si spostano da Bologna, non solo con la residenza, ma con il lavoro, la scuola, le attività culturali. Il fenomeno della «restanza» si diffonde anche nelle valli del Reno, Setta, Sambro, Samoggia. Una piccola rivoluzione che può dare grandi benefici socio-economici solo se la si sostiene con servizi e progetti adeguati: diritto allo studio, occupazione, mobilità, salute, turismo. Quest’ultimo può essere un importante veicolo di conoscenza e di valorizzazione, a patto che non si comporti come un’industria estrattiva. Il cambiamento climatico impone di ripensare i vecchi modelli dello sci da discesa, della settimana bianca e della “villeggiatura”. Cammini come la “Via degli Dei” dimostrano il grande interesse per i paesaggi dell’Appennino, ma si concentrano su una striscia di territorio. Oltre a moltiplicarli, è fondamentale mettere sulla mappa le buone pratiche invisibili, le alternative all’abbandono, le strategie abitative che non consumano suolo, le reti mutualistiche, le persone che ogni giorno curano le terre alte, con importanti ricadute anche a valle. La «guida nonturismo», costruita con un processo collettivo, crea legami tra i soggetti che la scrivono e permette di raccontare i luoghi dal punto di vista di chi li mantiene vivi, contribuendo a farlo con maggiore forza”
Wu Ming 2 per il progetto In Appennino
Le interviste in corso
Nel corso della prima metà di settembre le antropologhe Brenda Benaglia ed Eleonora Adorni, facilitatrici delle redazioni di comunità per le guide Nonturismo, hanno svolto una ventina di interviste con soggetti selezionati del territorio per esplorare alcuni aspetti significativi della vita in Appennino, con un’attenzione particolare al senso di comunità, l’identità del territorio, la sostenibilità del vivere in montagna e il rapporto con la città di Bologna. Nel corso delle interviste sono anche state sollecitate riflessioni sul “genius loci”, lo spirito del luogo, invitando le persone intervistate a identificare i tratti distintivi e caratterizzanti il territorio dell’Appennino bolognese.
Partner e finanziatori
Nonturismo Appennino Bolognese è curato da Sineglossa in collaborazione con Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese, con il sostegno di EIT Urban Mobility attraverso il bando EIT NEB Enhance della EIT Community New European Bauhaus. EIT Urban Mobility è sostenuto dall’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), un organismo dell’Unione Europea. La guida è pubblicata da Ediciclo.
Finanziato dall’Unione Europea. I punti di vista e le opinioni espresse sono tuttavia esclusivamente quelli dell’autore o degli autori e non riflettono necessariamente quelli dell’Unione Europea. Né l’Unione Europea né l’autorità che concede il finanziamento possono essere ritenute responsabili.