Un'opera di Roberto Pugliese e gli allestimenti curati da Sineglossa per la sala dedicata al pianista ebraico Bogdan Zins, nel Museo della memoria di Campagna, in provincia di Salerno
ANNO
2021
RUOLO
Ideazione e allestimento
CATEGORIA
Arte e tecnologia
[…] Qui nel campo, data la mancanza del pianoforte, egli è assolutamente impossibilitato di suonare e di praticare i necessari esercizi. Lo scrivente si trova in questa speciale situazione a differenza di tutti gli altri professionisti [...] in questo caso specifico il sottoscritto, non esercitando e non potendo continuare i suoi studi musicali, perde la tecnica e l’abilità di suonare, trovandosi in una situazione, che sta peggiorando di giorno in giorno. Cosicchè, dovendo rimanere qui nel campo ancora qualche mese, egli viene gravemente minacciato riguardo la possibilità in genere d’esercitare nell’avvenire la sua arte prediletta, che rappresenta per lui sotto tutti i punti di vista il contenuto e lo scopo della sua vita. In considerazione di tutto sovraesposto il sottoscritto si permette di fare rispettosa domanda all’Onorevole Ministero, affinchè gli venga concesso gentilmente il trasferimento in qualche località del Regno, dove c’è un pianoforte e dove lui potrebbe esercitare e continuare i suoi studi
Bogdan Zins, al Ministero dell’Interno, 18 settembre 1941
L’allestimento: “Un furioso amore per la musica”
Bogdan Zins fu un pianista eccezionale, compositore, concertista, direttore d’orchestra, musicista, impresario e avvocato. Per lui la musica era parte profonda della natura umana, non solo intrattenimento ma nutrimento capace di tenere in vita il senso del popolo ebraico, anche nella reclusione nel campo di prigionia.
L’allestimento celebra il pianista ebraico con la gigantografia che lo ritrae assieme al baritono tedesco Siegbert Steinfeld nel campo di Ferramonti, per il Concerto d’addio del 5 aprile 1942.
A fianco, la “Supplica di un pianoforte”, lettera in cui Bogdan Zins, nel 1941, fa richiesta di trasferimento al ministero dell’Interno affinché possa raggiungere una qualche località del Regno dove c’è un pianoforte.
L’opera: "Soniche visioni olografiche"
Creata dall’artista Roberto Pugliese, la cui ricerca si posiziona tra sound art e arte cinetica e programmata, Soniche Visioni olografiche racconta – attraverso l’illusione ottica della proiezione olografica e la riproduzione sonora della Composizione n. 32 in Re minore di Anton Arensky, a cui Zins era particolarmente affezionato, – l’insaziabile voglia di suonare e di celebrare l’estasi che la musica può regalare, perfino in un momento di immensa follia e imbarbarimento come quello dell’olocausto.
Per approfondire
Puoi leggere Tradotti agli estremi confini. Musicisti ebrei internati nell’Italia fascista (Mimesis, 2019), del musicologo e docente Raffaele Deluca, consulente scientifico dell’allestimento.
Credits
Progetto realizzato per il Museo Palatucci di Campagna con il contributo della UOD 50.12.01 Promozione e Valorizzazione di Musei e Biblioteche della Regione Campania – Direzione Generale per le Politiche Sociali e Culturali, con il cofinanziamento del Comune di Campagna, con la consulenza scientifica di Raffaele Deluca e installazione olografica di Roberto Pugliese.