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IA e citizen engagement: prime riflessioni

Arte e Tecnologia, Educazione e formazione

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Negli ultimi decenni, l’intelligenza artificiale (IA) ha rivoluzionato molti aspetti della nostra vita quotidiana, facilitando attività come la pianificazione dei viaggi, la gestione delle finanze e persino la produzione di nuove idee creative. Ma cosa succederebbe se potessimo sfruttare l’IA per migliorare anche il coinvolgimento civico? Grazie alle sue capacità di analisi dei dati e di apprendimento automatico, l’IA offre potenzialità senza precedenti per ampliare e rafforzare il coinvolgimento dei cittadini nel processo democratico

L’IA potrebbe identificare e analizzare le opinioni e le preoccupazioni dei cittadini e delle cittadine, generando così un dialogo più inclusivo e informando sulla base di esse le decisioni politiche.

L’impiego dell’IA per migliorare il coinvolgimento civico potrebbe anche aiutare a superare le barriere linguistiche e culturali, consentendo a un numero ancora maggiore di persone di partecipare attivamente al dibattito pubblico. Tuttavia, è fondamentale fare attenzione ad aspetti quali trasparenza, equità e protezione della privacy.

Come possono le organizzazioni culturali guidare il discorso pubblico attorno a questi temi? Quali sfide emergono dai primi progetti culturali che si pongono questo obiettivo?
Proviamo a scoprirlo insieme.

Cosa trovi in questa news

Progetta la cittadinanza attiva: i primi risultati del progetto Machines for Good

Più del 70% degli e delle studenti coinvolti vorrebbe utilizzare l'intelligenza artificiale nuovamente in ambito scolastico. Concordano sul fatto che l'IA aiuta nella ricerca, nella progettazione e nell'immaginazione. Ma per stabilire una connessione diretta tra la capacità di immaginare questa funzione, e l'effettiva realizzazione di azioni civiche concrete, serve aumentare gli spazi didattici e civici in cui praticare e sperimentare

Tra marzo e luglio 2023 nelle città di Eindhoven, Saragozza, Bruxelles, Ancona e Vicenza, 560 giovani hanno testato strumenti di intelligenza artificiale per progettare nuovi scenari desiderabili sui temi del futuro delle città, della democrazia attiva, dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale

I risultati dei laboratori interattivi sono stati presentati a 30 policy makers di Spagna, Paesi Bassi, Italia e Belgio, per elaborare linee guida comuni sull’uso dell’IA come strumento di partecipazione civica e cittadinanza attiva.

Queste attività rientrano nel progetto europeo MACHINES FOR GOOD, coordinato da Sineglossa, in collaborazione con Baltan Laboratories (Paesi Bassi), Ohme (Belgio), FZC – Fundacion Zaragoza Ciudad de Conocimiento (Spagna), cofinanziato dall’Unione Europea all’interno del programma CERV.

Intelligenza artificiale per stimolare il senso di appartenenza al quartiere

A Eindhoven, nei Paesi Bassi, il centro culturale Baltan Laboratories ha proposto il ciclo di laboratori “AI in the Hood I, II” per 59 persone tra 21 e 70 anni, di diversa provenienza ma residenti nei Paesi Bassi.
La sfida dei laboratori era stimolare il senso di appartenenza al quartiere coinvolgendo le persone partecipanti nell’immaginazione e progettazione dello spazio urbano in cui abitano o lavorano. Le immagini generate mostrano un aumento degli spazi verdipiste ciclabili e meno automobili o edifici in cemento.
ChatGPT per disegnare il futuro del quartiere
Attraverso due tool di IA generativa (Nightcafe per le immagini e chatGPT per i testi) le persone partecipanti hanno generato uno scenario sul futuro della città, collaborando nell’elaborazione dei prompt, riflettendo assieme su cosa avrebbero voluto conservare o cambiare dello stato presente. Infine, i desideri sul futuro della città sono stati utilizzati su ChatGPT come suggerimenti testuali per elaborare una ricetta della salsa delle patatine. In generale la tecnologia di IA ha contribuito a rendere il workshop collaborativo e divertente e ha facilitato le persone partecipanti nella visualizzazione delle idee inserendole nel contesto urbano reale. 
ChatGPT per stimolare la collaborazione
Il 30% è d’accordo sul fatto che l’IA sia uno strumento di collaborazione; p dell’83% concorda sul fatto che il tema dell’IA renda il workshop interessante e coinvolgente; il 62,5% afferma che il workshop li ha incoraggiati a partecipare attivamente alla definizione del futuro del loro quartiere.

A Bruxelles il partner Ohme ha collaborato con cinque organizzazioni (The Barn, Terrorist, KROKET, Ukeepers, Pédalo) proponendo i laboratori Thoughts for FOOD e “Tools for REPAIR”, per un totale di 62 partecipanti provenienti da 4 diversi paesi di residenza (Belgium, France, Italy, Turkey). 
La sfida dei laboratori era riunire cittadini, esperti e partner per esplorare assieme soluzioni di intelligenza artificiale per ripensare la sostenibilità alimentare e il concetto di riparabilità (obsolescenza programmata). L’obiettivo era ridurre il divario tra i grandi gruppi industriali e i piccoli attori locali, condividendo nuovi modi di riparare gli strumenti basati sull’aiuto reciproco e la convivenza tra cittadini. 
Come l’IA ha contribuito alla sfida?
Le persone partecipanti hanno riflettuto assieme sia a livello generale che tecnico, cercando soluzioni di IA efficaci, variegate e adattabili, in linea con i loro valori, per gestire l’identificazione dei pezzi di ricambio necessari per le riparazioni (Intelligent Parts Identification), i possibili guasti futuri (Predictive Maintenance), la guida a distanza attraverso i processi di riparazione (Virtual Repair Assistance), la creazione di un archivio centralizzato di informazioni relative alle riparazioni (Knowledge Sharing Platforms), la promozione della trasparenza fornendo l’accesso ai dati e alla documentazione sulle riparazioni (The right to repair and Compensation).
Cosa pensano le persone partecipanti?
Durante i laboratori le persone hanno discusso delle questioni etiche legate all’implementazione di strumenti di IA nel campo dell’alimentazione sostenibile e della riparabilità. Il workshop ha contribuito a demistificare l’immagine che le persone avevano dell’IA (per lo più limitata a Chat GPT e Midjourney).

A Saragozza il centro culturale Etopia in collaborazione con Fundacion Zaragoza Ciudad del Conocimiento ha organizzato il ciclo di laboratori  “Che cos’è un Deep Fake?” e il Cinema ad AI Lab per un totale di 189 studentɜ spagnol partecipanti, provenienti da discipline differenti. Entrambi i workshop hanno coinvolto studenti dai 15 ai 25 anni nel discutere i vantaggi e le paure connesse al progresso dell’IA, affrontando i temi della diffusione dei deep fake, le strategie per riconoscerli, fino alla creazione di un cortometraggio di gruppo combinando gli strumenti di AI videoediting (Voicemod, Cleanupservices, Cap cut) con tecniche tradizionali di videomaking (riprese, sceneggiatura, utilizzo di videocamere professionali). Il risultato è stato il video che ha introdotto l’evento finale con i policy makers AI for Democracy.
Come l’IA ha contribuito alla sfida?
L’IA è stata sia uno strumento che un tema di discussione. Adoperando anche Chat GPT, gli studenti hanno costruito una definizione di Intelligenza Artificiale, attorno a cui hanno poi discusso. Chat GPT è stato utilizzato per progettare la domanda e le opere d’arte generative come stimolo per il dibattito, il gioco e la discussione.
Cosa pensano le persone partecipanti?
La maggior parte è positiva rispetto al tema degli strumenti di intelligenza artificiale, anche se esprime qualche timore per il rapido sviluppo di queste tecnologie. L’84% ritiene che l’uso dell’intelligenza artificiale abbia contribuito ad accrescere il loro interesse durante il workshop e l’83,9% discuterebbe nuovamente di IA. Il trasferimento degli e delle studentɜ dal contesto scolastico allo spazio espositivo ha reso l’attività più dinamica e facilitato la concentrazione, l’attenzione e l’interazione delle persone partecipanti.

Ad Ancona e Vicenza il centro culturale Sineglossa in collaborazione con Italia Che Cambia ha portato in 4 scuole, per un totale di 154 student3, il percorso formativo AI and ART for GREEN LEARNING. Giovan3 dai 14 ai 18 anni hanno riflettuto sul concetto di sostenibilità utilizzando un recommender system per indagare diverse buone pratiche italiane di sostenibilità e una performance di danza che interpretava queste storie. 
Come l’IA ha contribuito alla sfida?
Un Recommender System (sistema di filtraggio dei contenuti basato su software di intelligenza artificiale) è stato utilizzato dagli e dalle studenti per esplorare articoli di giornale sulle buone pratiche di sostenibilità. Nel corso della performance di danza le persone sono state incoraggiate a dialogare con un chatbot vocale istruito sulle medesime pratiche di sostenibilità.
Cosa pensano le persone partecipanti?
La maggior parte vorrebbe replicare il workshop, giudicando positivamente l’innovatività degli strumenti e della metodologia (la metà non aveva mai usato l’IA come strumento didattico). La forma di sostenibilità più praticata è l’attenzione allo spreco di risorse. Al di fuori di questi comportamenti attenti all’ambiente,  solo poco più del 20% dei partecipanti dichiara di impegnarsi regolarmente nell’attivismo civico (volontariato, insegnamento dell’italiano agli stranieri, scoutismo).

I e le giovani partecipanti del laboratorio CINEMA AND AI che si è svolto presso il centro culturale ETOPIA Center for Art and Technology, a Saragozza, coordinato dal partner Fundación Zaragoza Ciudad del Conocimiento, hanno prodotto questo cortometraggio utilizzando sia le tecniche di videomaking e videoediting tradizionale che sperimentando tool di Intelligenza artificiale.

Potenziali sfide e considerazioni etiche

Le tecnologie e le pratiche artistiche basate sull’intelligenza artificiale possono essere utilizzate per
aumentare il coinvolgimento del pubblico? In che modo l’IA può aiutare decisori politici e stakeholder a promuovere iniziative di sostenibilità? 
Rispetto alla sfida complessa del coinvolgimento della fascia più giovane della cittadinanza, spesso distante dal partecipare attivamente a iniziative culturali e sociali,  l’integrazione di strumenti di intelligenza artificiale e pratiche artistiche nelle metodologie dei laboratori del progetto MACHINES FOR GOOD ha incoraggiato:
  • la partecipazione attiva di un pubblico eterogeneo,
  • l’accessibilità di argomenti complessi,
  • la creatività.

La combinazione di tecnologia e linguaggio creativo, narrazione e espressione artistica si è dimostrata efficace nel creare esperienze di apprendimento immersive e interattive, nel migliorare la comprensione dei concetti e delle possibili applicazioni dell’IA.
Inoltre gli strumenti di IA hanno reso più semplice la discussione e il dialogo tra le persone sui loro desideri, sfruttando l’emozione positiva del divertimento che questi tool spesso scatenano. 

Rispetto alla consapevolezza dei potenziali rischi dell’intelligenza artificiale, è emerso un senso diffuso di entusiasmo e incertezza: i timori riguardo al rapido sviluppo di queste tecnologie ricadono sulla necessità di nuove competenze e l’impatto sul mercato del lavoro.
Rispetto alla capacità tecnica di utilizzare i tool di IA c’è ancora un notevole scarto tra quello che le persone vorrebbero fare con l’AI e quello che l’AI produce: questo è dovuto al basso livello di prompt skills e AI literacy che gli e le student3 possiedono. Allo stesso tempo, anche senza troppe competenze di prompt design, l’attività di dialogo con la macchina tramite prompt ha costretto le persone a riflettere sul significato dalle parole usate in un prompt
Rispetto alla comprensione degli aspetti etici, i e le partecipanti sono stati incoraggiati a pensare in modo critico all’impatto sociale dell’IA, a interrogarsi sulle dimensioni etiche delle tecnologie emergenti.
 

Presto online le raccomandazioni per policy makers

Ad aprile 2024 organizzeremo un evento online aperto a cittadinɜ, policy makers, docenti, operatorɜ culturalɜ per presentare il risultato finale del progetto: le raccomandazioni su come usare metodologie artistiche e intelligenza artificiale per ampliare la partecipazione dei cittadini. 

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