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Women and Girls in STEM Forum 2024
Il 22 ottobre 2024 l’European Institute of Innovation & Technology (EIT) ha organizzato il forum Women and Girls in STEM 2024, riunendo esperti ed esperte per esplorare il ruolo delle donne nelle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) e ponendo particolare attenzione alle sfide e alle opportunità create dall’intelligenza artificiale (IA). Dall’evento sono emersi dati e discussioni interessanti su come l’AI possa amplificare i bias di genere, ma anche diventare uno strumento di empowerment per le donne.
Rappresentanza femminile nelle STEM
Nonostante i progressi in Europa e a livello globale, la rappresentanza femminile nello STEM è ancora bassa e le statistiche condivise al forum sono eloquenti a riguardo: meno del 30% delle persone laureate in materie STEM è costituito da donne, con una presenza ancor più ridotta nelle posizioni di leadership nel settore dell’intelligenza artificiale. Le donne rappresentano solo il 22% della forza lavoro in IA e la percentuale scende ulteriormente al 18% per i ruoli manageriali. Tuttavia, questa cifra è in crescita, dato che cinque anni fa si attestava al 12%.
Il messaggio di Pia Arenkilde Hansen, direttrice generale per l’Istruzione, la Gioventù, lo Sport e la Cultura della Commissione Europea, ha sottolineato l’importanza di rafforzare la presenza femminile nelle carriere STEM, definendola una priorità per l’Unione Europea.
Your ideas and talents are essential to tackling global challenges like climate change and to make sure that no group is left behind. If Europe wants to lead the global technology raise and shape the international response to climate change, we must nourish your abilities.
Pia Arenkilde Hansen
La Commissione ha annunciato iniziative strategiche come il nuovo piano STEM e il programma Girls Go Circular per promuovere la partecipazione femminile in questo campo.
IA e uguaglianza di genere
La mancanza di modelli di riferimento e i bias culturali sono tra i principali ostacoli, come nota Ilaria Tavaglini, EIT operation manager. I bias sono presenti in ogni contesto, dal lavoro alle rappresentazioni mediali, e si riflettono anche nelle tecnologie che utilizziamo.
I sistemi di intelligenza artificiale possono riprodurre e amplificare i bias esistenti, un fenomeno che diventa particolarmente problematico ed evidente quando l’IA viene impiegata nel settore creativo o nel marketing, dove sono richieste competenze innovative.
Un altro problema riguarda l’uso stesso dell’IA sul lavoro, che spesso favorisce gli uomini. Studi recenti (Carvajal, Franco & Isaksson, 2024) hanno rilevato che gli uomini usano strumenti IA come ChatGPT con una frequenza maggiore rispetto alle donne, creando un divario di produttività del 70%. Questo gap non solo impedisce alle donne di beneficiare dell’IA come strumento di ottimizzazione, ma rischia di relegarle a posizioni meno remunerative o con minori prospettive di crescita.
Un ulteriore divario tra uomini e donne emerge relativamente all’approccio di ricerca ed utilizzo dell’IA. A causa degli stessi bias che portano le donne a caricarsi dei lavori di cura, di casa e famiglia, le professioniste che utilizzano l’IA tendono a lavorare su settori specifici come etica, problemi ambientali e assistenza sanitaria, limitando il loro approccio all’IA a un utilizzo diretto, piuttosto che a un contributo generale allo sviluppo della stessa. In poche parole, le donne rimangono ai margini quando si tratta di lavorare sull’IA per accrescerla e svilupparla. Ciò genera inevitabilmente una barriera perché l’assenza di donne nei processi di sviluppo provoca una mancanza nello sviluppo competenze e quindi un rinforzo dei gap di genere già esistenti.
Esempi di AI a supporto dell'empowerment femminile
Durante il forum, sono stati presentati i tre progetti finalisti del programma Girls Go Circular, che mirano a colmare il gender gap utilizzando l’intelligenza artificiale. Questi progetti dimostrano il potenziale dell’IA nel promuovere l’inclusione e l’empowerment delle donne, affrontando alcune delle sfide più urgenti in settori come la sanità e l’istruzione.
- On Her Care: un’iniziativa finlandese e italiana che utilizza l’AI per ridurre le disuguaglianze di genere nei sistemi sanitari. La missione di On Her Care è migliorare l’accuratezza delle diagnosi per le donne, in risposta a una disparità del 50% tra le diagnosi errate per uomini e donne. L’AI sviluppata da questa startup si basa sui database sanitari globali per evitare che le pazienti vengano escluse da trattamenti adeguati.
- SMEEQ: progetto estone che sfrutta l’AI per garantire una copertura mediatica equa per le atlete. Attualmente, le donne rappresentano il 40% degli atleti ma ricevono solo il 4% della copertura mediatica sportiva. SMEEQ utilizza tecniche di apprendimento non supervisionato e scraping di dati per tracciare e analizzare la copertura delle donne nello sport, con l’obiettivo di aumentare la visibilità delle atlete.
- EqualED: una app AI-driven che supporta l’istruzione femminile nelle regioni più svantaggiate del mondo, come l’Afghanistan, l’India e la Nigeria, dove le ragazze affrontano gravi ostacoli per l’all’accesso all’istruzione. EqualED offre percorsi di apprendimento personalizzati, adattando i contenuti alle capacità individuali e contribuendo a ridurre il divario educativo di genere.
Soluzioni per una maggiore inclusività
Durante il forum sono state suggerite diverse soluzioni per promuovere l’equità di genere nel settore STEM. Un’idea chiave è stata quella di introdurre corsi di responsible data science obbligatori nelle università (un esempio all’Università di Eindhoven). “Quando si insegna ad un bambino come comportarsi in società, lo si educa anche all’etica,” ha spiegato Faith Girisken, sottolineando come sia necessario un approccio simile nell’AI.
Inoltre, il forum ha sottolineato l’importanza di promuovere modelli di riferimento femminili e investire in programmi di mentorship. Come ha osservato Veronica Stephan, specialista di AI e diritti umani, “In questo momento abbiamo bisogno di buoni modelli da seguire, perché è un mito che gli innovatori della Silicon Valley siano ancora i soli dominatori della tecnologia”. La presenza di modelli femminili è cruciale per incoraggiare le giovani donne a intraprendere carriere nel settore STEM, rompendo barriere culturali e pregiudizi di genere.
Le risorse sviluppate da Sineglossa
Organizzazioni culturali e università possono avere un ruolo chiave nel sostenere le donne nello STEM, promuovendo iniziative di formazione e mentoring e investendo in progetti che abbiano l’obiettivo di abbattere il gender gap.
Tra le proposte sviluppate da Sineglossa in questa direzione: