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Cosa immaginiamo per lo spazio di Cara Città

foto evento Cara Città, rigenerazione urbana Jesi quartiere prado luglio 2025. ph Sineglossa 6

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Cosa abbiamo fatto

Martedì 8 luglio a Jesi (AN) abbiamo presentato Cara Città, il nuovo progetto di rigenerazione urbana a base culturale a cura di Sineglossa, con Comune di Jesi, Arci Jesi-Fabriano, Kar Movimenti Creativi, Ratatà Festival, Circolo Ferretti, Casa delle Donne, con il supporto di Acca Academy e il sostegno di Fondazione Cariverona. Oltre 75 persone si sono ritrovate tra i quartieri Prato, Minonna e Smia a Jesi per scoprire realtà culturali attive nel quartiere (come Circolo Ferretti, Acca Academy, francescafrancescastudio), attraversare passaggi “segreti” del tessuto urbano e, soprattutto, visitare il locale in Via Carlo Urbani 19, uno spazio comunale finora inutilizzato, che grazie al progetto sarà a disposizione della popolazione per attività sociali a base culturale. In occasione dell’evento di presentazione del progetto, abbiamo lanciato un esercizio collettivo di immaginazione urbana, chiedendo al pubblico presente di rispondere, tramite post-it su dei cartelloni, a queste domande: 

  • Cosa vorresti trovare in questo spazio?
  • Cosa potresti portare?
  • Che nome ti immagini per questo luogo?

Cosa è emerso dai post-it

Abbiamo raccolto tutte le risposte e le abbiamo analizzate seguendo il metodo di analisi testuale usato nei progetti di Nonturismo: un processo che unisce ascolto qualitativo e organizzazione tematica.  L’analisi semantica ha rivelato una predominanza di emozioni neutre o positive: curiosità, fiducia, apertura. Nessun contributo ha espresso sentimenti negativi come rabbia o frustrazione. Un segnale chiaro: lo spazio è percepito come un’opportunità concreta, accogliente e trasformativa.

I desideri emersi sono stati raggruppati in sei macro-temi:

Cultura e creatività

È il tema più citato: dai laboratori artistici (teatro, danza, ceramica, disegno) ai piccoli cinema condivisi, passando per musica, fotografia poetica, scrittura e light/sound design. Questo spazio viene immaginato come un catalizzatore di espressione e produzione culturale accessibile a tutte le età.

Comunità e relazioni

Molti post-it richiamano il desiderio di stare insieme: costruire reti, incontrarsi, contaminarsi. Alcune idee propongono una programmazione per fasce orarie (mattino per le donne, pomeriggio per bambini e adolescenti), altre immaginano luoghi di scambio intergenerazionale o una comunità condominiale allargata.

Diversità e identità

Il tema dell’inclusione emerge nella richiesta di “non laboratori ma liberatori”, nell’attenzione alle lingue, alle differenze culturali e persino al capello come “elemento che raccoglie identità biologica”. Questo spazio potrebbe essere un rifugio per la stranezza e la molteplicità.

Ascolto, cura e benessere

Alcune proposte parlano di sportelli di ascolto creativo, caffè filosofici, laboratori di arte terapia, luoghi per ricordare storie familiari (“Mio padre faceva il bagno al fiume!”), o accogliere professionisti della cura.

Educazione e trasmissione del sapere

C’è chi vorrebbe gruppi di lettura per bambini in lingue diverse, chi propone laboratori manuali in cui “i ragazzi apprendano dai più grandi”, e chi sogna una scuola dei quartieri, ideata con i ragazzi stessi.

Idee per il nome

Infine, tra i suggerimenti per il nome da dare allo spazio, abbiamo ricevuto proposte evocative (OLTRE, MAGMA, SUMAI, Nameless) o altre affettuosamente ironiche (“Mono Sala” – perché c’è la multisala qui dietro!). Una delle suggestioni più forti resta “Il Castello”, a metà tra simbolo d’infanzia e architettura mentale.

Come prosegue il progetto

Questa mappa di desideri ci guiderà nei prossimi mesi, arricchendosi con quanto emergerà nei laboratori gratuiti in partenza il 12 settembre: fotografia analogica, scrittura creativa e poesia. Esito dei laboratori sarà un Album dei Quartieri creato collettivamente, che verrà presentato nella prossima edizione del Festival RATATA’, in programma a Jesi dal 5 al 7 dicembre 2025. 

Cara città prosegue nel prossimo anno con una programmazione sociale e culturale che animerà lo spazio, la cui co-progettazione è appena iniziata. 

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