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Di cosa si tratta
All’interno di Discovery Guide, il progetto curato da Sineglossa che supporta e promuove la cultura ucraina attraverso la creazione di una guida turistica non convenzionale fatta da comunità locali e artisti, realizzato in collaborazione con Fundacja Ziemniaki i e Territory NGO e co-finanziato da Creative Europe, sono stati selezionati i 6 artisti, tre internazionali e tre ucraini, che contribuiranno alla creazione dei contenuti per la guida.
Gli artisti, selezionati tramite l’open call “A Discovery Guide for Ukraine” che ha ricevuto 240 candidature, parteciperanno a luglio a un’attività di formazione alla metodologia Nonturismo, ospitati a Varsavia da Fundacja Ziemniaki i, e tra settembre e ottobre trascorreranno un periodo di residenza presso il centro culturale Bakota Hub, nel sud-ovest dell’Ucraina.
Nel corso di questi momenti visiteranno il territorio di Bakota e incontreranno abitanti e rappresentanti di realtà locali per realizzare degli itinerari, fatti di testi e immagini, per una guida di viaggio dedicata alla regione. La guida si ispira alla Sarajevo Survival Guide prodotta da un collettivo di artisti nel 1992 durante l’assedio della città e dalla metodologia Nonturismo sul coinvolgimento delle comunità attraverso l’arte in aree rurali e fragili.
Scopri gli artisti e le loro proposte
Anna Romandash
Chi è: Anna Romandash è una scrittrice e giornalista ucraina pluripremiata, autrice di Women of Ukraine: Reportages from the War and Beyond (2023), nominata Media Freedom Ambassador of Ukraine per il suo lavoro sui diritti umani e sui media. Ha vinto il concorso letterario dell’European Institute of the Mediterranean e ha ricevuto riconoscimenti da Internews, dal Consiglio d’Europa e dal Samovydets Literary Reportage Contest.
Cosa propone: Un reportage creativo che racconta Bakota attraverso gli occhi di chi non c’è più. Intervistando le persone che vivono oggi nell’area, consultando archivi e documenti, crea personaggi del passato che, simboli di memoria storica, saranno in grado di attivare connessioni tra l’Ucraina di allora e di oggi.
Olena Kayinska
Chi è: Olena Kayinska è una pittrice ucraina che vive a Leopoli e si occupa di trauma e recupero post-traumatico, guarigione psicosomatica e profondità interiore. Ha partecipato a oltre 100 mostre, festival d’arte contemporanea e residenze artistiche, i suoi dipinti sono conservati in fondi museali e collezioni private in Ucraina, Polonia, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Slovacchia, Ungheria, Stati Uniti e Turchia.
Cosa propone: Una serie di dipinti sulle leggende di Bakota e una mappa che raccoglie i luoghi che, per via di queste leggende, sono diventati meta di pellegrinaggi di guarigione o “portali spirituali dove le persone vanno a sdraiarsi per l’armonizzazione dell’energia”. Storie che possono sembrare divertenti, ma che ben restituiscono l’atmosfera culturale-spirituale della comunità di Horayivka.
Camille Bleu-Valentin
Chi è: Camille Bleu-Valentin (1995, Parigi) lavora all’intersezione tra patrimonio, conflitto e memoria collettiva. Discendente da colonizzati e colonizzatori, sviluppa progetti artistici inclusivi e site-specific in territori fragili o remoti. Dopo essersi formata a Sarajevo sulle pratiche artistiche post-belliche, ha fondato VISA, un’associazione che promuove lo scambio culturale internazionale. Il suo lavoro coinvolge diverse comunità (giovani, migranti, anziani, persone detenute), con l’obiettivo di trasformare realtà urgenti in atti poetici e collettivi.
Cosa propone: Materia Commestibile, un itinerario tematico e sensoriale che rivendica il cibo non solo come strumento di sopravvivenza ma anche come memoria e forma poetica di resistenza. Cosa mangiamo quando tutto è incerto? E come la conoscenza e la creatività condivise possono aiutare a sostenere una comunità? Materia Commestibile invita la gente del posto a creare ritratti alimentari utilizzando inchiostri naturali ricavati da colture locali (barbabietola, spinaci, carote…) e profumati con spezie locali, stampati nel suo studio mobile di serigrafia; bioplastiche, fatte con patate, ortiche o barbabietole; una mappa di luoghi di foraggiamento e infine ricette che utilizzano piante selvatiche commestibili e conoscenze dimenticate.
ARSÈNE
Chi è: ARSÈNE (n. 1998, Gruyères) è un artista multidisciplinare, ricercatore e attivista umanitario che è stato profondamente coinvolto nell’invasione russa dell’Ucraina fin dal suo inizio. Si concentra sull’attivismo dal basso, sul (neo)colonialismo occidentale e sulle comunità e pratiche queer, esplorando gli aspetti spesso trascurati dei sentimenti, delle relazioni e della solidarietà in tempo di guerra. La sua pratica fonde arte, documentazione e azione diretta, ridefinendo il ruolo dell’individuo occidentale da mero osservatore a complice attivamente impegnato.
Cosa propone: ARSÈNE creerà un itinerario incentrato sulle geografie intime degli abitanti delle regioni di Bakota e Khmelnitskyi. Come vivono, plasmano e ricordano i luoghi che abitano? Attraverso esplorazioni e archivi, raccoglierà le loro storie personali e mapperà i luoghi legati ai ricordi di amicizie, sogni e alle loro esperienze (pre-belliche). Questo itinerario mira a fornire uno spazio, di cui c’è urgente bisogno, per l’espressione rurale locale e intima, spesso trascurata in tempo di guerra.
Robin Alysha Clemens
Chi è: Robin Alysha Clemens (Olanda, 1992), è un’artista che lavora con immagini (statiche e in movimento) esplorando i temi della casa, della comunità e del senso di appartenenza. Affascinatə da come ciò che ci circonda influenzi il nostro senso del sé, l’artista approfondisce la vita quotidiana, le tradizioni, i rituali e il loro simbolismo. Si interessa alle storie ai margini, agli sfollati e agli trascurati. Le opere di Robin sono state esposte in luoghi come il Municipio di Leopoli (UA), l’Amsterdam Museum (NL), la Dutch Design Week (NL) e la NARS Foundation (USA). I lavori di Robin hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il ‘New Generation Prize’ di PhMuseum e varie altre sovvenzioni.
Cosa propone: Indagherà come la casa viene ridefinita da coloro le cui case fisiche, culturali o emotive non offrono più sicurezza o stabilità. Quando l’idea tradizionale di casa non regge più, cosa ne prende il posto? Cercando e fotografando oggetti, ricordi, rituali e spazi emotivi che le persone usano per mantenere o creare un senso di appartenenza, realizzerà delle “cartoline intangibili” da Bakota, che mappano una sorta di architettura emotiva dell’appartenenza.
Bohdana Korohod
Chi è: Bohdana Korohod (1997) vive e lavora a Parigi. Ha conseguito un MA in Tecnologie Sonore e Visive presso l’Università di Tartu (Estonia) e una laurea in Scienze Politiche presso la National University of Kyiv-Mohyla Academy (Ucraina) e l’Università di Leiden (Paesi Bassi). Il suo lavoro è stato presentato a festival e mostre in Ucraina, Polonia, Estonia, Belgio, Svezia, Francia e Finlandia. È vincitrice del concorso “In Between? – Image and Memory” organizzato dall’European Network Remembrance and Solidarity (2020).
Cosa propone: Partendo dal Monastero Rupestre di San Michele di Bakota indagherà la relazione tra il tempo geologico e memoria culturale. Le rocce, in particolare le scogliere, sono potenti custodi della memoria: nei loro strati formatisi milioni di anni fa sono depositate storie secolari di rituali umani, credenze e trasformazioni. Attraverso un workshop di scrittura e movimento, coinvolgerà la comunità locale in esercizi di immaginazione della memoria della scogliera, trattandola come un archivio vivente: cosa potrebbe aver visto, sentito, annusato o provato nel tempo?