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L’IA come strumento per allenare l’immaginazione
In un panorama in cui si discute del divieto di utilizzare strumenti di IA generativa come ChatGPT e simili a scuola, con la paura che vengano usati nello svolgimento dei compiti a casa o delle verifiche e che compromettano quindi l’apprendimento dellɜ studentɜ, ci sono progetti, programmi e istituti che già sfruttano le nuove tecnologie per stimolare un pensiero più critico in classe.
Come può essere di aiuto l’intelligenza artificiale a scuola? L’intelligenza artificiale può essere utilizzata in diversi modi nella didattica e nell’insegnamento scolastico: può essere utilizzata per personalizzare l’apprendimento, adattando il ritmo, il livello di difficoltà e lo stile di insegnamento alle esigenze e abilità individuali dellɜ studentɜ; può essere utilizzata per creare tutor virtuali che forniscono supporto e feedback ai singoli studenti in modo simile a un insegnante reale; può essere utilizzata per analizzare i dati dellɜ studentɜ e prevedere le loro prestazioni future, consentendo ai e alle insegnanti di intervenire precocemente per evitare eventuali insuccessi; può essere utilizzata per generare automaticamente materiali didattici, come quiz, esercizi e video, in modo da fornire un supporto supplementare agli insegnanti e rendere lɜ studentɜ autonomɜ nel processo di apprendimento; infine un campo di applicazione in evoluzione è il suo utilizzo per automatizzare le valutazioni.
In sintesi, casi virtuosi di utilizzo dell’intelligenza artificiale nella didattica esistono, e raccontarli può essere utile a decostruire le narrazioni più popolari oggi attorno all’adozione di questa tecnologia. Un esempio pratico di applicazione dell’intelligenza artificiale a fini educativi può essere la combinazione di algoritmi di apprendimento automatico per analizzare grandi quantità di dati, renderli disponibili secondo griglie e comportamenti appresi dagli e dalle utenti, e infine utilizzare le informazioni apprese per stimolare la produzione di nuovi contenuti in modo responsabile e consapevole.
Questo tipo di applicazione è quella che riguarda i sistemi di raccomandazione: software di filtraggio delle informazioni che sfruttano l’intelligenza artificiale per trasformare i dati in algoritmi predittivi. Da tempo vengono applicati in diversi settori, in particolare nei servizi di streaming e di e-commerce. Svolgono l’importante funzione di filtrare e personalizzare in modo automatico le informazioni, permettendo all’utente di far fronte al sovraccarico di dati a cui è quotidianamente sottoposto. L’utente viene aiutato nel processo decisionale in base alle scelte che ha svolto in precedenza.
E se il recommender system consigliasse buone pratiche sulla sostenibilità? Nasce così il Green Learning RS, un tool sviluppato per navigare l’archivio di storie di sostenibilità e buone pratiche di cambiamento in Italia, e scoprire così nuove esperienze sulla sostenibilità ambientale, economica, sociale, tecnologica.

I laboratori con le scuole di Ancona e Bassano
Il Green Learning RS è stato utilizzato nel percorso formativo AI FOR GREEN LEARNING, un ciclo di 4 incontri in 4 Istituti Superiori di Bassano del Grappa (Liceo Ginnasio Statale G. B. Brocchi e Istituto Istruzione Superiore A. Scotton) e Ancona (Istituto di Istruzione Superiore L. Cambi – D. Serrani e Istituto di Istruzione Superiore “Savoia Benincasa”) per un totale di 50 ore di formazione e 142 studenti e studentesse partecipanti, tra marzo e maggio 2023.
I laboratori AI FOR GREEN LEARNING sono parte di MACHINES FOR GOOD, un progetto ideato e coordinato da Sineglossa, in collaborazione con Baltan Laboratories (Paesi Bassi), Ohme (Belgio), FZC – Fundacion Zaragoza Ciudad de Conocimiento (Spagna), cofinanziato dall’Unione Europea all’interno del programma CERV.

I laboratori ruotano attorno al concetto di futuro desiderabile, con l’obiettivo di sensibilizzare chi partecipa sui temi della sostenibilità, riciclaggio, disinformazione, fornendo strumenti per immaginare scenari futuri auspicabili. In particolare, le attività sono state progettate con l’obiettivo di incrementare la conoscenza e la consapevolezza delle nuove generazioni sul tema della sostenibilità in relazione agli SDGs (Sustainable Development Goals).
Per coinvolgere attivamente le classi, l'argomento è stato presentato attraverso due attività pratiche e interattive, con l'obiettivo di stimolare una riflessione attiva su quanto la sostenibilità sia - o meno - parte della loro vita:
- Mappa spaziale: lɜ studentɜ si posizionano nello spazio in base al livello di sostenibilità presente nella loro vita (da "molto" a "per niente"), per poi riflettere insieme sulla motivazione delle loro risposte.
- Brainstorming: ogni partecipante scrive su un post-it la propria idea di sostenibilità e le risposte vengono commentate e raggruppate, per ottenere una mappatura sul significato della parola "sostenibilità" secondo la percezione degli e delle adolescenti.
Nel laboratorio è stato utilizzato uno strumento di intelligenza artificiale per:
- stimolare e coinvolgere attivamente i e le giovanɜ studentɜ in pratiche di civic engagement
- introdurre il tema della sostenibilità in modo interattivo e innovativo, sfruttando la leva dell'interesse per il tema d'attualità (IA)
- sensibilizzare al tech for good (ovvero, un uso dell'intelligenza artificiale oltre l'utilitarismo), mostrando le applicazioni nel campo del giornalismo ambientale
Attraverso il GREEN LEARNING Recommender system, sviluppato appositamente per il percorso formativo dall'Università Politecnica delle Marche, l'IA diventa uno strumento per esplorare le buone pratiche di sostenibilità attuate in Italia.
Il RS suggerisce in modo personalizzato articoli di giornale sulla base di una serie di scelte fatte dall'utente: prima si seleziona un Sustanaible Development Goal, poi un tema legato a quell'SDG, infine si possono filtrare le storie tramite un hashtag che individua ulteriori declinazioni di quel tema.
Nel secondo modulo del laboratorio lɜ studentɜ hanno la possibilità di sperimentare la produzione di un contenuto giornalistico, esplorando il proprio lato creativo. Guidatɜ da un narratore professionista, lɜ studentɜ, divisi in gruppi, hanno:
- individuato una storia di sostenibilità nella propria città o regione;
- intervistato uno o più rappresentanti delle buone pratiche locali;
- scritto un articolo di giornale sulla storia raccolta.
Lɜ studentɜ hanno sviluppato consapevolezza sul tema della sostenibilità attraverso l'applicazione pratica sul proprio territorio dei concetti esplorati a livello teorico - learning by doing - e l'elaborazione creativa - storytelling - dei contenuti scoperti durante l'esplorazione.
L'output finale del percorso formativo sono gli articoli di giornale scritti dallɜ studentɜ.
Avendo avuto piena libertà nella scelta del tema da raccontare, le storie contenute negli articoli rappresentano una scrittura collettiva e partecipata degli scenari futuri desiderabili dalle nuove generazioni, descrivendo le esperienze di sostenibilità più importanti secondo la loro percezione della realtà.
I risultati del progetto
Chi ha partecipato? In totale 142 studenti delle scuole superiori tra i 14 e i 19 anni, con una maggioranza tra i 17 e i 19 anni (84 partecipanti, pari al 59% del totale).
Tanto l’interesse quanto il livello di consapevolezza dellɜ partecipanti rispetto al tema della sostenibilità sembrano piuttosto elevati: quasi l’80% di loro ha trovato il tema trattato interessante/coinvolgente e la quasi totalità adotta comportamenti sostenibili. La forma di sostenibilità più praticata – nonché la più importante per chi non pratica abitualmente comportamenti sostenibili – è l’attenzione allo spreco di risorse. Ma, aldilà di quello che lɜ adolescenti fanno abitualmente, quale forma di sostenibilità reputano fondamentale e necessaria per il futuro del pianeta?